La storia
La Fondazione Ceramica Contemporanea d’Autore Alviero Moretti nasce nei primi anni del terzo millennio, su iniziativa di Alviero Moretti e della sua famiglia, con l’altissimo scopo istituzionale di tutelare, salvaguardare e promuovere la ceramica d’artista.
Alviero ha avuto nella sua vita questa concezione: vede Deruta come un esempio vivente della ricerca, durante la storia dell’uomo, dell’ideale di bellezza; questa immagine resiste tutt’oggi, e su di essa si fonda una consistente economia. Purtroppo però, la lavorazione di questo nobilissimo materiale, resa possibile da un’elevata capacità tecnica, appare un qualcosa di meccanico, ripetitivo, svuotato della sua anima intrinseca, l’arte. La riappropriazione di quest’anima – cosciente del suo passato ma sostenuta al contempo dall’avanzamento delle tecniche di lavorazione – nel contesto dell’odierna organizzazione produttiva e del mercato di massa rappresenta la vera novità.
Ma siamo negli anni ’60, ’70 e ’80. La produzione di ceramica è quella che viene commissionata da Assisi e da altre città turistiche umbre ed italiane. Ci si preoccupa più ancora dell’immediato rientro economico piuttosto che del valore artistico di ciò che si crea.
E’ un periodo difficile per chi vive di ceramica, bisogna infatti sapersi barcamenare tra quelle che sono le proprie convinzioni, quelle degli artisti, dei cultori della maiolica e della ceramica d’arte e le esigenze dei commercianti.
E’ il mercato che si impone a Deruta e non viceversa. Ideali come arte ed estetica vengono relegati perché considerati “poco produttivi”. Il manufatto ceramico è relegato nell’ambito dell’artigianato; raramente è artistico e men che meno d’arte; eppure Deruta vanta testimonianze museali in tutto il mondo.
La svolta per Alviero è nel 1976, quando è chiamato cioè a ricoprire l’incarico di Presidente produttori ceramiche d’arte, e dal 1978 al 1986 del gruppo Artigiani di Deruta 2000, dando inizio ad una stretta collaborazione con i più grandi artisti nazionali ed internazionali. In contemporanea, nel 1982, è presidente del Consorzio Ceramiche di Deruta.
Moretti pensa che è tempo di interpretare una nuova stagione della ceramica; ritiene di doverla far uscire dal ghetto della tradizione stantia e passatista, del piccolo manufatto anonimo e senza anima. Matura la consapevolezza di dover sfuggire ai diktat di commercianti non illuminati.
Capisce subito l’importanza di coinvolgere l’Istituto Statale d’Arte di Deruta e altre istituzioni per fissare, da un lato la bontà di un patrimonio di conoscenze, e da un altro avviare la giusta e necessaria sperimentazione che la scienza e la tecnologia proponevano.
E’ il matrimonio felice tra l’arte e l’imprenditoria, tra fattualità d’arte e modernità, tra produzione e commercializzazione; viene conferita finalmente alla ceramica una dignità assoluta, che in passato aveva raramente ottenuto.
Questa realtà, unica nel suo agire, proietta L’Antica Deruta all’attenzione dei mercati italiani ed internazionali; vengono create collezioni uniche ed inimitabili, dal design innovativo ma sempre fedeli alla tradizione rinascimentale di Deruta.
Nasce dapprima la Galleria Moretti, attigua alla fornace, dove vengono esposti e commercializzati i pezzi unici, o in piccola serie numerata, realizzati dai numerosi artisti che nei decenni si sono affacciati nei laboratori de L’Antica, in un fermento di sperimentazioni e di idee sempre crescente. La fabbrica diventa il luogo dove tutti i maggiori artisti contemporanei, che vogliono sperimentare la secolare arte della ceramica si incontrano, si confrontano e realizzano opere straordinarie.
Ad iniziare dalle fantasie alchemiche di Edgardo Abbozzo, fino alle puntuali esplorazioni nel mondo dei frattali di Paolo Portoghesi.
Tutta la passione e l’esperienza di Alviero porta la famiglia Moretti alla decisione di creare una Fondazione con propria vita giuridica, che possa raccogliere ed organizzare il gran numero di manufatti realizzati nella fornace, di renderli fruibili al pubblico. Ciò che ne scaturisce è unica al mondo; non esiste una realtà simile che raccolga decenni di design e sperimentazione nella ceramica d’arte. Attraverso questa collezione si possono seguire gli sviluppi dell’arte del ventesimo secolo e soprattutto apprezzare la genialità di molti artisti che, spesso per la prima volta, si sono cimentati con un materiale duttile ed imprevedibile come la ceramica.
La Fondazione, nella sua nuova e prestigiosa sede museale ubicata nel centro storico di Deruta, è visitabile su appuntamento.